Noi eravamo quello che voi siete…

Noi eravamo quello che voi siete…

barberiniSe vi capita di passare a Roma, sappiate che Via Veneto non è soltanto la strada della “Dolce Vita”. Percorretela quasi tutta e prima di immettervi su Piazza Barberini sulla vostra sinistra c’è la chiesa e la cripta dei Cappuccini di Roma. Vi posso assicurare che visitare questa cripta è davvero un’esperienza indimenticabile. Qui i frati Cappuccini, scivolando ancora di più nel macabro, hanno utilizzato le loro ossa per letteralmente adornare questa cripta che si sviluppa in un corridoio non lunghissimo che consta più o meno di cinque cripte. Anche questo è un luogo misterioso, tanto che Padre Rinaldo Cordovani che ha provato a ricostruirne la storia ha dovuto in qualche modo cedere alla leggenda. E come nel settecento il poeta Pindemonte andò in visita alle Catacombe dei Cappuccini di Palermo, scrivendo i ben noti versi sepolcrali che gli guadagnarono il nome della via di accesso alle catacombe, così invece si deve al Marchese de Sade  se si può concludere che l’ornato della cripta dei Cappuccini di Roma fu completato verso la metà del 1700. E’ tuttavia mistero su chi si sia preso la briga di adornare questa cripta in una maniera così particolare. Pensate che persino i lampadari sono fatti con le ossa dei frati. La leggenda alla quale si rifà anche Padre Cordovani è quella che sia opera di religiosi fuggiti dalla Francia del terrore e quivi rinchiusi come “fuggitivi”. Certamente questa cripta esprime il senso e lo spirito francescano di “sorella morte”. In particolare è grazie alle parole di Padre Cordovani che ho capito l’origine della famosa frase “Noi eravamo quello che voi siete; voi sarete quello che noi siamo”:

Il culto delle reliquie è caratteristico del mondo cristiano. In questo clima nasce l’iconografia e la rappresentazione scenica della morte. Nel Medioevo compaiono tre temi fondamentali: l’avventura dei tre Principi che, tornando da una battuta di caccia, incontrano tre scheletri che li ammoniscono “Noi eravamo quello che voi siete; voi sarete quello che noi siamo”. A questo motivo si affiancano la Danza macabra e il Trionfo della morte.
Con la diffusione della spiritualità francescana si torna a considerare la morte come “sorella” e lodarne il Signore, come si esprime Francesco d’Assisi nel “Cantico delle Creature “Laudato sii, mi’ Signore, per sora nostra morte corporale, dalla quale nullo omo vivente po’ scappare”.
(Rinaldo Cordovani, La cripta dei Cappuccini-Chiesa dell’Immacolata Concezione Via Vittorio Veneto – Roma)

Nella foto: lo scheletro della Principessa Barberini nella volta della Cripta dei Tre Teschi: venne raffigurata con la falce nella mano destra simbolo della morte, uguale per tutti; nella sinistra invece una bilancia, simbolo delle opere buone e cattive valutate da Dio nel giudicare l’anima.

In the picture above, the skeleton of Princess Barberini, in the Three Skull Crypt in the Cappuccini catacombs in Via Veneto, in Rome. This is also a mysterious place since nobody knows who has adorned the crypt with the bones of 4000 Cappuccini monks. A legend suggests that  it was due to some religious men escaped from France under the Reign of Terror. The crypt adornment was very probably completed before 1750 as Marquis De Sade writings let us suppose.

4 Risposte a “Noi eravamo quello che voi siete…”

  1. Cara Prettyangel,

    grazie per il cuore…e poi complimenti per il vostro blog, interamente dedicato all’amore!

    E’ vero, Roma sarebbe molto più bella senza il traffico che ci costringe a vivere in mezzo allo smog… l’arte però è una dolce consolazione…

    buona settimana, Maddalena

  2. Dear Tanya,

    thank you for visiting my blog and for your interest in my novel. It would be great to have the chance of being read in every part of the world with an English version. “Rosalia per Sempre” deals with universal themes, so who knows…in any case one step is enough for me! especially beacuse I have written this book with my hearth…

    thank you again 🙂 Maddalena

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