Jj4: detenuta in attesa di giudizio

Jj4: detenuta in attesa di giudizio
Vignetta di Bruno Bozzetto dalla sua pagina FaceBook

Quando ero piccola ero una fan dell’orso Yogi, un cartone animato di Hanna-Barbera che raccontava le vicende dell’orso più simpatico di Jellystone. Aveva un cappello in testa e una cravatta verde, andava in giro per il parco con il suo compagno Bubu a rubare merende ai campeggiatori. Alla fine non era mai aggressivo ed era capace anche di andare d’accordo con il suo nemico ranger.  E per venire ai tempi nostri, anche Masha e Orso dipingono questi animali come simpatiche creature amiche dell’uomo. Nella realtà però le cose stanno in modo diverso. Inutile volere a tutti i costi che creature selvatiche  di più di 100 chili, quando va bene, possano essere protagoniste di un incontro tranquillo a base di  parole biascicate in modo divertente. Gli orsi non parlano e soprattutto hanno un linguaggio diverso dal nostro. Non per questo però devono rimanere confinati dentro un cartone animato dove raramente fanno danni, come simpaticamente commenta un disegno di Bruno Bozzetto.

Segnali sulla presenza di mountain lions a Santa Rosa Plateau California, USA
Segnaletica sui Mountain Lions a Santa Rosa Plateau (California ,USA)

E’ bene dunque che ci ridimensioniamo tutti, perché ultimamente i social media ci hanno abituato a persone che abbracciano leoni, tengono puma dentro casa come fossero cani addomesticati e anche orsi. Ma queste sono eccezioni. Teniamolo a mente e riflettiamo prima di avventurarci in parchi dove potremmo incontrare un orso, un cinghiale, un leone di montagna, lupi e così via. Capisco che quando si sta in natura siamo talmente rapiti dalla bellezza dei luoghi al punto da essere convinti che a noi non succederà nulla nonostante qualche cartello ci avverta della possibilità di incontri un pochino problematici. E’ successo anche a me. Le foto che vedete a sinistra le ho scattate a Santa Rosa Plateau in California. Sono cartelli che avvisano della possibilità di incontrare un leone di montagna. A ripensarci ero stranamente tranquilla, anche se dal momento che eravamo soltanto in due ho consigliato a chi era con me di non inoltrarci in sentieri dove le probabilità di incontrarli sarebbero state maggiori. Non nascondo che mi sarebbe piaciuto vederne uno da vicino. Tuttavia, un conto è essere in un bel gruppo di persone, un conto essere in due e peggio ancora da soli come è successo ad Andrea Papi. E semettiamola con questa ridicola moda dei selfie o video in situazioni pericolose sia per noi sia per gli animali.

Cosa faceva Andrea Papi in un territorio dove si sono registrate anche di recente aggressioni da parte di orsi agli esseri umani? Sembrava tranquillo, dato che ha anche girato un video postato su twitter, e sicuramente ignaro della suo imminente incontro con un orso. I media in coro lo hanno etichettato come runner. In realtà, era prima di tutto un cittadino del Trentino che aveva il diritto di essere tutelato e soprattutto di godere dei boschi almeno quanto gli orsi che li popolano. In rete parlano le persone che abitano questi luoghi e sono esasperate perché gli orsi hanno preso possesso del territorio fino quasi all’abitato. C’è chi si lamenta delle incursioni notturne e dell’uccisione di capi di bestiame. Altri lamentano l’impossibilità di inoltrarsi anche nei sentieri più a valle. In Trentino la convivenza con gli orsi è tutt’altro che un problema risolto. Non siamo in Abbruzzo dove gli orsi girovagano nei paesi senza seminare il panico. Tuttavia, così come Andrea Papi aveva il diritto di godere di quei boschi, lo stesso vale per gli orsi, che addirittura in quel territorio sono stati messi dall’uomo. Alla fine degli anni Ottanta, un progetto dal nome Life Ursus ha avuto come fine il ripopolamneto degli orsi nelle zone del Trentino, ma qualcosa è andato storto. Furono introdotti quattro orsi dalla Slovenia con lo scopo di creare una popolazione autonoma che si autosostenesse e si diffondesse sull’arco alpino. A trent’anni di distanza la popolazione è cresciuta fino a 120 unità ed è rimasta concentrata nel territorio del Trentino, perché gli orsi si sono trovati così bene da non volerne sapere di diffondersi in altre aree. Ci si può domandare se ciò fosse prevedibile.

Ad ogni modo quello che fa più arrabiare è che non sono state adottate per la popolazione quelle misure di sicurezza che esistono in tutte le parti del mondo in occasione di aree popolate da  orsi. Intanto la segnaletica sembra che lasci a desiderare. Il Trentino ha poi bocciato la proposta di corridoi faunistici (per vedere a cosa servono puoi leggere qui). Altre assurdità che si perpetuano da anni riguardano misure semplici da realizzare, quale ad esempio una educazione della popolazione alla convivenza con gli orsi, l’adozione di cassonetti anti-orso introdotti solo nel 2020, e viene da pensare che forse anche per questo gli orsi siano rimasti confinati in questa area. Come spiega Massimo Vitturi della Lega Antivivisezione (LAV) in tutto questo periodo gli orsi si sono nutriti della spazzatura e gli orsi che di natura sono e devono rimanere diffidenti nei confronti dell’uomo acquisiscono una confidenza dovuta all’associazione del cibo con l’uomo. Tuttavia ci sono anche misure alla portata di tutti: esiste uno spray anti-orso che in alcune circostanze può salvare la vita, ma bisogna imparare a usarlo. E poi, bisogna fare in modo che venga messo sul mercato. Per non parlare del monitoraggio degli orsi più problematici: il collare di Jj4 non funzionava dal 2022. Tutte misure che sono state disattese e che dimostrano per l’ennesima volta il pressappochismo della politica e il disinteresse verso i cittadini, se non in quel breve periodo che è la campagna elettorale.

Andrea Papi ha già pagato con la vita per questo. Ora tocca all’orsa e a tutti i suoi compagni scomodi e detenuti a Casteller. Si tratta di un vero e proprio luogo di detenzione come ha denunciato nel 2021 un servizio delle iene.  Nonostante molti si siano offerti di ospitare l’orsa in santuari, Maurizio Fugatti, Presidente della Provincia autonoma di Trento,  insiste con il volere abbattare  Jj4 e tutti gli altri orsi detenuti a Casteller. Un comportamento davvero riprovevole, visto che gli orsi non hanno nessuna colpa. Persino i genitori di Andrea Papi si sono dichiarati contro l’abbattimento dell’orsa. In questi giorni in cui Jj4 insieme agli altri compagni detenuti vive le sue giornate in prigione, deprivata dei suoi cuccioli (tanto per gli uomini un cuore di mamma non può risiedere in un essere selvatico) i media si scatenano a deviare l’attenzione su complotti a sfondo animalista. Alcuni sono convinti che non sia stata Jj4 a uccidere Papi ma un altro orso, che proprio come i delinquenti umani che la fanno franca, si godrebbe la sua vita in libertà. Bisognerà attendere la decisione del TAR il 25 Maggio, per sapere quale destino è riservato a Jj4.  #StopCasteller

Intanto chi come me cerca di andare al cuore del problema, si dibatte fra la tristezza di un essere umano che non c’è più e un’orsa catturata per crimini di cui non è cosciente. Vengono i brividi al pensiero di quello che un orso può fare a un essere umano. Se il più delle volte un orso attacca per paura – soprattutto nel caso di una femmina accompagnata dai cuccioli – ci sono stati anche casi, rarissimi, in cui hanno ucciso per cibarsi della carne del mal capitato. L’esempio più famoso è Timothy Treadwell e la sua fidanzata che nel 2003 hanno concluso la propria vita sbranati da un orso. E pensare che Treadwell amava così tanto i grizzly ed era riuscito a sopravvivere per ben tredici anni in mezzo agli orsi dell’Alaska senza alcuna protezione se non uno spray anti-orso che però aveva poi deciso di non portare più con se. Come commenta il regista Werner Herzog, autore di un bellissimo docu-film, Grizzly Man, Timothy aveva abbassato la guardia. Il film è da vedere perchè il regista si avvicina alla vicenda di Treadwell in punta di piedi, senza giudicare, e soprattutto evitando la cosiddetta pornografia del dolore. E’ rimasta una traccia della morte di Treadwell dato che la telecamera era accesa: è rimasto un audio di quei terribili momenti. Nel film Herzog lo ascolta in cuffia soltanto in parte e decide di non includerlo nel film, perché è giusto che sia così. La rete è piena di audio fake della morte di Treadwell. Mentre Herzog dalla vicenda ne trae e diffonde una grande lezione di vita: bisogna avere rispetto della natura selvaggia, essere umili e mai abbassare la guardia.

L’orsa Jj4 al momento della cattura il 18 Aprile scorso

Mi sembra proprio che questa umiltà non traspaia dall’amministrazione del Trentino. Il racconto della cattura dell’orsa è davvero impietoso. L’orsa entra in una trappola tunnel attirata dalla frutta e con lei anche due dei suoi tre cuccioli. E quasi fa tenerezza, nonostante abbia ucciso, perché alla fine gli animali anche i più aggressivi sono ingenui e hanno un’anima pura. Altro che Matteo Messina Denaro, il boss della mafia libero di uccidere nel corso dei trent’anni della sua latitanza. Siamo sicuri però che l’uccisione dell’orsa Jj4 e degli altri orsi detenuti a Castellar non risolverà la situazione. L’Oipa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) di Trento ha chiesto le dimissioni di Fugatti e presentato una proposta da 33 milioni di Euro per avviare una corretta politica per la convivenza con gli orsi in Trentino. Staremo a vedere se prevarrà il buon senso oppure se ci sarà ancora una volta un capro espiatorio di una politica che promette sempre e non mantiene mai. Lascio qui il trailer di Grizzly Man. Se volete conoscere meglio gli orsi, guardate il film.

Pubblicato da RosaliaPerSempre

Sono la protagonista del libro Rosalia per Sempre e vorrei potere raccontare la straordinaria vicenda dell'imbalsamazione di Rosalia Lombardo I am the protagonist of the novel "Forever Rosalia" and I would love to have the occasion of telling the extraordinary story of Rosalia Lombardo's embalming

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *