Il cacciatore di bufale (e altre storie) – prima parte

Il cacciatore di bufale (e altre storie) – prima parte

Una di quelle poche volte che ho guardato il TG2, me lo sono trovato davanti. Non potevo credere ai miei occhi…Era proprio lui, un esperto e il sottotitolo recitava: cacciatore di bufale.  Non ricordo di preciso l’argomento (essendo stata attratta dal sottotitolo), molto probabilmente era uno degli argomenti hot, quello dei vaccini. Del resto ultimamente siamo letteralmente ammorbati con i casi di morbillo. Che ci posso fare, la mia fantasia si è scatenata e mi è venuto in mente questo titolo, appunto il cacciatore di bufale (titolone da film :-).

Questo post si divide in due. In questa parte parleremo di bufale, con toni un po’ sdrammatizzanti,  dato che nel post che seguirà invece parleremo di cose estremamente serie e preoccupanti ovvero delle “altre storie”. A queste nessuno fa veramente caso, visto che l’andazzo è quello di farci diventare un esercito di soldatini a caccia di bufale mentre sullo schermo della realtà avvengono cose terribili che necessiterebbero davvero di una immediata e urgente proposta di legge, ma sul piano internazionale…

Dunque vediamo chi è questa nuova figura “professionale” che promette bene. Proviamo a calarci nei panni di un vero cacciatore di bufale e vediamo che succede. Innanzitutto non posso fare a meno di raccogliere l’ appello della Presidente della Camera e quantomeno simulare la firma dell’appello. Posso simulare soltanto, perché sinceramente ritengo (se mi è ancora concesso di esprimere un’opinione) questa operazione del tutto inutile.

Vado sul sito: http://bastabufale.it
Noto che si parla di disinformazione e allora mi preme sottolineare che un conto sono le bufale  (che secondo me altro non sono che rumors) e un conto è la disinformazione. La disinformazione, come ho spiegato varie volte in questo blog, è un’informazione scorretta e lacunosa che viene diffusa deliberatamente e non va confusa dunque con un’informazione falsa e inaccurata in modo non intenzionale. Dunque le bufale, a mio parere, nella maggior parte dei casi sono voci incontrollate che si diffondono nel web e che andrebbero interpretate come una spia della poca fiducia che ormai le persone nutrono nei confronti delle istituzioni. E qui non possiamo altro che farci la domanda: a torto o a ragione? Egregi politici, esperti, e rappresentanti di qualsiasi istituzione, rispondetevi da soli.

Ma continuiamo ad analizzare l’appello. Si fa leva sul meccanismo di emulazione (del tutto fuori luogo data la presunta serietà dell’argomento). Ovvero: Firma l’appello perché lo hanno firmato Totti, la Cortellesi, Verdone etc. … E si mettono in evidenza i primi quattro illustri firmatari. Non c’è un contatore di firme (come per la maggior parte della raccolta firme in rete)  però posso leggere un articolo di Repubblica e fare il mio primo atto di fiducia (giustamente, quando si parla di verità…) dove ad appena 5 giorni dall’inizio della raccolta si parla di ben 15mila firme. Dentro l’articolo anche un video intervista alla Presidente della Camera, e sotto due righe raccapriccianti (nella seconda parte di questo post capirete perché uso questa parola) “Il ddl che fa discutere. Nei giorni scorsi è stata presentata al Senato la proposta di legge contro le fake news che prevede multe e carcere per chi pubblica notizie false e detenzione per campagne d’odio o volte a minare il processo democratico.

Nel video la Presidente della Camera sottolinea di avere già coinvolto i giganti del web che hanno risposto in maniera tiepida. Qui forse sfugge il concetto che a fare il web sono soprattutto le persone comuni, che hanno fatto la fortuna di questi colossi. Già la legge sulla Privacy ha dato un bel giro di vite e censurato parecchio la libera circolazione di idee. Gli utenti si cominciano a stufare di tutte queste censure e anche dei social media. La gente non posta quasi più, FaceBook è preoccupato e introduce continuamente novità per contrastare l’immobilismo degli utenti, figurarsi se ne fanno una questione di bufale. E purtroppo magari si attaccassero solo alle bufale…

Ad ogni modo, tutti possono diventare dei “cacciatori di bufale” se questo è il loro sogno. Quantomeno, possono contribuire a stanarle. Io francamente non aspiro a questo ruolo. Ci sono delle direttive europee che dovrebbero aiutare in questo  e fanno francamente riflettere su chi divide l’informazione in buoni e cattivi e per fortuna arrivano i buoni (come cantava ironicamente Bennato). Conoscendo ad esempio la parentopoli su cui si basa il sistema italiano da tempo immemore, secondo queste direttive controllare l’autore aiuterebbe a non cadere nella trappola delle fake news.

Ma come è andata a finire questa raccolta firme? Avevo cominciato a scrivere questo post un paio di mesi fa, lo sto finendo adesso per motivi di tempo. Se fate una ricerca su google con parole chiave “bastabufale raccolta firme” e cliccate su notizie vedete che gli articoli di giornale sono quasi tutti fermi al mese di febbraio. Sembra che la raccolta firme sia stata un flop, anche se repubblica aveva dato un’altra interpretazione. Ma tanto per dare una botta al cerchio e una alla botte, quello che posso fare è linkare un articolo del Giornale: #bastabufale fa solo 14mila firme. Contro la Boldrini già in 40mila

Ci sarebbe da chiedersi quale della due testate giornalistiche ci ha rifilato la bufala?

Ma va bene, poi ci sono io che sto scrivendo questo post e per me tutta questa storia sulle bufale lascia il tempo che trova. Ci sono le “altre storie” che francamente per me sono molto più importanti. Ma di questo parlerò estesamente nella seconda parte: dovrò anche ricercare una esercitazione che feci negli anni novanta al MCS. Spero di ritrovarla…

A conclusione di questo post, vi invito non a diventare debunker o cacciatori di bufale, ma a imparare ad esercitare il vostro pensiero critico. Per iniziare vi consiglio questo sito: è un ottimo punto di partenza.

pensierocritico.eu

Non mettete mai alla cieca le vostre decisioni nelle mani di qualcuno, sia esso uno scienziato, un politico, un tecnico. La vita è vostra!

Tuttavia per prendere sempre quello che c’è di buono in tutte le iniziative che vengono prese, nel caso di bastabufale.it vi invito a raccogliere l’appello di non seminare odio, a usare comunque sempre un linguaggio educato. Se volete cambiare l’ Italia, andate a votare consapevolmente.

Per chi ha intenzione di seguirmi vi aspetto con la seconda parte

Le altre storie, ovvero violenza a gogo (cacciatore di bufale a parte) SECONDA PARTE.

Pubblicato da RosaliaPerSempre

Sono la protagonista del libro Rosalia per Sempre e vorrei potere raccontare la straordinaria vicenda dell'imbalsamazione di Rosalia Lombardo I am the protagonist of the novel "Forever Rosalia" and I would love to have the occasion of telling the extraordinary story of Rosalia Lombardo's embalming

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