Premesso che ho sempre amato la Scienza, che leggo libri scritti da scienziati e che ci sono scienziati dai quali ho tratto ispirazione, in questo clima di caccia alle streghe che si è sviluppato con l’approvazione di una legge che rende obbligatori ben 12 vaccini che personalmente non condivido e meno che mai ritengo giusto che vengano radiati dall’Albo medici che hanno manifestato perplessità sull’argomento, forse anche in modo un po’ provocatorio riporto uno stralcio tratto da un libro scritto da Luigi Anolli che si intitola Mentire, tutti lo fanno, anche gli animali.
Luigi Anolli, docente di Psicologia della Comunicazione e Psicologia Culturale all’Università cattolica del Sacro Cuore così scriveva a pp 126 del su citato libro
Ci si può fidare della scienza?
La menzogna è presente non soltanto nelle stanze del potere politico. E’ presente nelle stanze e nei laboratori della scienza. Ci si potrebbe aspettare che almeno gli scienziati non abbiano motivi per mentire e per ingannare. La sfida conoscitiva della scienza non è forse la conquista della verità? Eppure anche la storia della scienza è ricca di esempi di inganni, dal cosiddetto <addomesticamento> dei dati in funzione della convalida delle ipotesi formulate all’imbroglio vero e proprio.
Nel primo ambito rientrano, per esempio, gli aggiustamenti dei calcoli fatti da Newton nei suoi Principia (1687) affinché i risultati combaciassero con le sue previsioni. Lo stesso Tolomeo sembra non avere mai osservato le posizioni degli astri da lui descritte nell’Almagesto, ma le avesse desunte da scritti di Ipparco. Secondo alcuni storici della Scienza, Galileo non avrebbe eseguito alcuni esperimenti da lui descritti, come quelli della nave, del piano inclinato e della Torre di Pisa. Il medesimo Freud non sembra immune da questa inclinazione quando <aggiusta> il caso del cosiddetto <uomo dei lupi> (il signor Pankejeff), da lui considerato risolto e guarito, ma che in realtà non guarì mai. Ridotto alla povertà, il signor Pankejeff fu regolarmente sovvenzionato dalla Fondazione Sigmund Freud perché non lasciasse Vienna dove viveva in modo anonimo e perché non si trasferisse in America dove aveva intenzione di andare e dove facilmente si sarebbe potuto verificare il perdurare della sua condizione di malattia.
Ma esistono anche situazioni di autentica frode scientifica. Il caso più celebre è quello di Cyril Burt, noto psicologo e insignito del titolo di Baronetto per meriti scientifici. Alla sua morte si scoprì che tutte le sue ricerche sui gemelli, oggetto di pubblicazioni su riviste scientifiche, erano oggetto di <fabbricazione> e di pura invenzione. L’obiettivo di Burt era di dimostrare che l’intelligenza è di natura ereditaria e che la cultura ha un’ influenza irrilevante sul suo sviluppo. A conclusone dell’indagine condotta dalla British psychological society emerse che non soltanto non erano mai esistiti i gemelli su cui egli aveva dichiarato di aver condotto i suoi studi, ma non erano neppure esistite le collaboratrici e le infermiere che, secondo le sue dichiarazioni, l’avevano aiutato nella realizzazione delle sue ricerche.
La menzogna nella scienza può avere diverse radici, quale l’urgenza di far vedere il valore delle proprie idee, la tendenza a comprovare le proprie ipotesi, l’esigenza di dimostrare la validità delle proprie teorie, fino a giungere al bisogno di successo, di fama e di affermazione, costi quel che costi.
La foto che segue l’ho cercata in rete perché dopo tutto questo bel racconto volevo accertarmi che costui è esistito veramente. C’è da augurarsi che lo stesso Anolli non abbia a sua volta mentito o riportato informazioni non veritiere. Personalmente non ho mai approfondito questi argomenti di cui lui tratta, ma insomma spararle grosse in un libro che ha provocatoriamente Pinocchio in copertina…
… vi lascio con Burt.