Povera Barunissa ri Carini…

Povera Barunissa ri Carini…

"Signuri patri, chi vinistivu a fari?
Signura figghia, vi vegnu a ‘mmazzari."

Proprio qualche giorno fa si è concluso il remake della "Baronessa di Carini". Forse non tutti ricordano quello mandato in onda negli anni settanta splendido e indimenticabile (senza togliere nulla ai bravissimi attori del remake) sotto il titolo "L’amaro caso della Baronessa di Carini" di cui vi ripropongo la sigla cantata da un romano (Gigi Proietti) in siciliano! Ebbene sono stata l’anno scorso a Carini a visitare il castello alla ricerca della famosa impronta insanguinata… L’ala del castello che ne custodisce una pallida ombra era chiusa ai visitatori perchè in ristrutturazione. Cosa mi ha detto il custode? Anche di quella impronta verrà effettuata l’analisi del Dna (è oramai tecnica alla moda…pare che anche Garibaldi venga riesumato a questo scopo in occasione del bicentenario). In ogni caso Carini e il suo castello emanano il fascino tipico di tutti gli altri misteri siciliani. Donna Laura Lanza, la baronessa di Carini è esistita veramente e suo padre Don Cesare Lanza, Barone di Trabia la fece ammazzare insieme al suo amante, Ludovico Vernagallo, perchè colta in flagrante adulterio. Rimane di questo fatto la bellissima "ballata" in vernacolo siciliano, sigla del predetto sceneggiato, pervenutaci attraverso i cantastorie e un documento ufficiale: un memoriale presentato da Cesare Lanza al Re di Spagna per discolparsi del delitto della figlia Laura. Il fatto comunque fece scalpore arrivando fino ai giorni nostri.

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