Caro consumatore ti scrivo…NO TRIV!!

Caro consumatore ti scrivo…NO TRIV!!

…così mi distraggo un po’? Se per scriverti dovessi anche cantare allora forse dovrei continuare così, ma NON voglio distrarmi in quanto io stessa consumatrice. In questo mio post ennesima “voce” nel mare del web, vorrei che anche tu riacquistassi un po’ di attenzione, quando per esempio vai a fare i tuo soliti acquisti senza minimamente tenere conto che potresti fare veramente la differenza.

Mio caro consumatore, fratello o sorella di tante leggerezze compiute senza sospettarne minimamente l’entità nella vita di tutti i giorni, ti ricordo che i giganti del web sono quotati e che poco tempo fa venne stimato Twitter a 12 miliardi a Wall Street. Mi dirai embè? E ti risponederò: riappropriati del tuo valore, riappropriati del tuo potere: noi utenti, noi consumatori valiamo oro e non ce ne rendiamo conto. Se ne rendono conto soltanto i colossi dell’economia mondiale che attraverso Facebook, Twitter studiano continuamente le nostre tendenze,  i nostri gusti per portarci sempre più dove vogliono loro. E così ultimamente sembra diventato quasi un dovere ogni volta che ti colleghi su Fb dire per esempio in quale luogo vivi.

Caro consumatore, mentre tu tieni i tuoi occhi ben puntati sul cellulare, per leggere l’ultimo articolo del mainstream, oppure per vedere se il tuo amico virtuale ha fatto un post che da tanto attendi, si proprio in quel momento, qualcuno è seduto comodamente alla guida del mondo e ti sottrae potere, energie, consapevolezza, per riempire il mondo di schifezze, rifiuti, atrocità nei confronti di altri esseri viventi, in nome del lussuoso benessere di pochi. E allora ti viene detto che senza gas e senza petrolio, per esempio non avresti la tua comoda lavatrice, o il tuo home theatre, ma basta leggere la pagina di wikipedia “Consumo di energia nel mondo” per vedere chi è che veramente consuma tanta energia. Nel paragrafo “consumi di energia per settore” puoi leggere con i tuoi stessi occhi che in fondo il riscaldamento domestico, l’illuminazione, e l’utilizzo di elettrodomestici usano l’11% dei 15 TW totali. Più o meno un’idea da qui ce la possiamo fare e non è poi così tanto rispetto a tutto il resto.

In fondo quanta voce in capitolo hai, caro consumatore, nel settore agricoltura, miniere, manifatture e costruzione, ovvero nel 37 per cento di energia sul consumo totale mondiale deciso dagli utilizzatori industriali? Loro fanno come vogliono no? Per esempio se decidono di costruire senza minimamente tenere in conto l’efficienza energetica sei sempre in grado di comprenderlo? E le tue tasche sono in grado di comprare una casa ben costruita? E se presenta dei difetti la giustizia ti sostiene?  E se quelli dell’industria tessile decidono di produrre esorbitanti quantità di vestiti e magliette a basso costo riempendo i negozi come fossero tutti dei grandi magazzini e facendo sparire il commercio in proprio, quanta energia consumano? E se quelli dell’industria alimentare decidono di imbustare ad uno ad uno gli stessi cornetti che prima  ammucchiavano dentro una stessa busta di plastica, dicendo che così rimangono più freschi, tu sei più contento? Può mai essere “fresco” qualcosa che ha una data di scadenza a due anni? E invece, quanta energia in più ci è voluta per produrre tutti quei sacchetti di plastica? E perché ne producono di più? E quanta plastica semineranno per i boschi quei cittadini che sono stati educati dalle loro stesse pubblicità a prendersela comoda, tanto c’è l’usa e getta. In fondo che ci vuole a scartare un sacchetto di plastica…E se si smettesse di produrre coca cola e bevande gassate che fanno malissimo alla salute, quanta energia si risparmierebbe?

E in quel 20 per cento della voce trasporti, quanta voce in capitolo hai? Puoi decidere ad esempio quante pompe di gas metano o gpl mettere nella tua città? Oppure se prendere l’auto, la metro o andare a piedi, in strade senza marciapiedi, poco illuminate e piene di buche? E puoi decidere dove andare ad abitare facendoti i conti in tasca se non fai parte del mainstream? Ovvio che no. Andresti volentieri a piedi oppure prenderesti gli autobus se non rischiassi di essere derubato e se non impiegassi quasi due ore con i mezzi a raggiungere il posto di lavoro. Intanto consumi benzina o gasolio e arricchisci l’industria del petrolio. Ed è inutile dire che una macchina  la si può acquistare soltanto in base al tipo di alimentazione, perché lo fai basandoti sui soldi che hai in quel momento e su il tragitto che devi compiere ogni giorno (e spesso si parla di centinaia di chilometri alla settimana). In queste condizioni il tipo di alimentazione della macchina non può essere in primo piano.

E allora lo sai, ci sono delle scelte obbligate in questo sistema che è un serpente che si morde la coda. Ciò nonostante, caro consumatore, sei veramente l’unico che può invertire la rotta: quando comincerai a non credere più alle loro balle e quando ti riapproprierai del tuo potere e deciderai che non porterai i tuoi soldi nelle loro tasche in ogni circostanza.  Ci sono molte occasioni in cui puoi decidere. Se poi capita un referendum dove puoi far sentire la tua voce, non farti ancora una volta abbindolare. Vai a votare e decidi pure secondo coscienza. Il mare è di tutti, il petrolio e il gas è di pochi. Non barattare la vita e la serenità di altri esseri viventi inclusi coloro che vivono di turismo in cambio di un cornetto imbustato due volte o di case costruite male per le quali ci vuole il doppio del gas per farle riscaldare. Pensa pure che quando gli si vieterà di continuare a estrarre petrolio o gas come se nulla fosse allora potrai vedere una maggiore efficienza nei trasporti pubblici, un’agricoltura più sostenibile, un industria alimentare meno atroce. Meno merci inutili da trasportare.

Già, perché a loro interessa produrre di più. Più producono e più abbattono i costi. Però devono essere sicuri che un bel po’ di merci riescono a piazzarle. Il resto invece possono tranquillamente divenire rifiuti. Ma tu, caro consumatore, invece di andartene in giro a comprare cose inutili, vai a farti un tuffo a mare. Nuota con i delfini, passeggia in mezzo ai boschi e stacca gli occhi dalla TV e dal cellulare, così capirai che se ne può anche fare a meno. Invece di vedere e sentire tutte quelle balle dei loro spot pubblicitari che ti perseguitano comincerai di nuovo a vivere in questa realtà. Un bel po’ diversa e disastrata rispetto alle loro belle famigliole stile mulino bianco che sorridono attorno a una tavola apparecchiata per strada dove non c’è ombra di rifiuti per terra.

Ma se non prendi coscienza il cambiamento non avverrà.

CcCjHVQWIAAUfSy

Pubblicato da RosaliaPerSempre

Sono la protagonista del libro Rosalia per Sempre e vorrei potere raccontare la straordinaria vicenda dell'imbalsamazione di Rosalia Lombardo I am the protagonist of the novel "Forever Rosalia" and I would love to have the occasion of telling the extraordinary story of Rosalia Lombardo's embalming

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