Mi presento

Mi presento

Sono una divulgatrice scientifica, abito a Roma, e sono di origini siciliane. Ho scritto il mio primo romanzo che si intitola "Rosalia per Sempre" e sono in cerca di un editore. Tornate a visitarmi sto preparando un trailer del libro. Se siete interessati a conoscere meglio la vicenda dell’imbalsamazione di Rosalia Lombardo mettete questo blog tra i preferiti.

Ho cominciato a fare ricerche su Rosalia nel 2003, quando dopo tanti anni l’ho rivista. La prima volta che l’ho vista avevo sei anni: mia nonna abitava in una traversa di Corso Calatafimi a poca distanza dalle catacombe tanto che ci andavamo a piedi. Mia madre ha fatto la comunione in quella stessa chiesa, e io non lo sapevo!

Incuriosita dai miei stessi ricordi ho cominciato a a girare per biblioteche, a tornare varie volte alle catacombe a Palermo raccogliendo testimonianze direttamente da parenti, amici e da chiunque potesse darmi un minimo appiglio per far luce sulla vicenda. Pensate nessuna traccia o quasi nelle biblioteche italiane e ne ho girate di importanti.

A Roma, per esempio, alla biblioteca nazionale ho sfoglliato tutte le edizioni del Giornale di Sicilia dell’anno 1920 (l’hanno in cui è morta Rosalia). Ma di Salafia e dei Lombardo proprio nessuna traccia. Ho continuato a perlustrare costantemente la rete, ho parlato con studiosi all’estero e mi sono fatta un’ idea di quello che potrebbe essere accaduto.

Ho scritto questo libro in pochi mesi (pur avendolo in mente da parecchio tempo) ed è lo specchio stesso delle difficoltà che ho trovato per potere finalmente "conoscere" colui che è diventato, credetemi, un mio amico: Alfredo Salafia.

Ho "incontrato"  per la prima volta Alfredo Salafia alla fine di gennaio di quest’anno grazie a un libro scritto da una studiosa straniera e grazie a un articolo scritto da una scienziata il cui padre era in contatto con i Salafia stabilitisi all’estero. Ho appreso, grazie a loro, chi era veramente Alfredo Salafia. Un imbalsamatore straordinario. Una persona appassionata, per la quale la conservazione dei corpi era una vera e propria arte. Grazie a quell’articolo ho appreso cosa fece Salafia almeno fino al 1912 anno in cui rientrò, si pensa, in Sicilia. Ma molto poco si sa su cosa fece negli anni successivi, fino all’imbalsamazione di Rosalia Lombardo (1920) e ancora meno dopo. Quel giorno stavo passando casualmente davanti al negozio della Ferrari a Roma e con me avevo in mano la straordinaria documentazione su Alfredo Salafia. E nulla può, almeno per me, equiparare il piacere di incontrare una persona che si è cercata per tanto tempo (che importanza ha se è morta!!!)

Ma qualche notizia l’ho appresa anche dai libri dei frati cappuccini. Certo quello che loro dicono di Salafia o meglio "Solafia" come lo chiamano loro, non fa altro che infittire il mistero. Leggendo le loro parole ho imparato a conoscere la loro storia e il loro apostolato. Ho imparato il significato religioso della conservazione dei corpi. Anche la loro storia è straordinaria. Ho potuto ricostruirne alcuni aneddoti leggendo le fonti originali, che mi sono divertita a disseminare qui e là in questo libro. Per adesso è tutto, a presto.

I am an italian science writer based in Rome. I have written my first novel "Forever Rosalia" and I am in search of an Editor. Come back to visit the blog I am preparing a trailer of the book.  My origin are in Sicily where I still have relatives. My Grandmother lived in a street near corso Calatafimi in Palermo, not so far from the Cappuccini catacombs. My mother took her sacraments there and I didn’ know!!!!! We used to go there on foot. The first time I saw Rosalia Lombardo I was six.

I started to search on Rosalia Lomabrdo in 2003 when after many years I saw her again. I became curious after my own memories. From then on I started to visit Palermo more frequently, talking to relatives, friends and anybody could give me any information precious to shed light on Rosalia and her embalming. I visited several times the catacombs, many libraries in Palermo, Rome and Florence. But I can assure you: not a sign of the man who embalmed Rosalia. For instance in the National Library in Rome I went throught all the edition of Il Giornale di Sicilia of the 1920, the year Rosalia died. But not a sign of Salafia and Rosalia Lombardo.

By the way I didn’t give up! and little by little I started to have an idea of what happened when Salafia embalmed Rosalia Lombardo. I wrote this book in few months even if I planned it several years ago. The book is the mirror of the difficulties I went throught in searching Alfredo Salafia, in Italy.

In fact I "met" Alfredo Salafia for the first time last january thanks to a book written abroad and to an article sent to me by a scientist whose father was in contact with the Salafia abroad. Thanks to the article, I have learned that Alfredo Salafia was an extraordinary and passionated embalmer. This article gave me the opportunity of learning what Salafia did abroad till 1912, the year in which he seems went back to Sicily. Little is known of what he did from that moment till the embalming of Rosalia (1920) and after!

By the way I learned also from the books written by the Cappuccini monks. Actually what they say about Salafia, or better "Solafia" as they call him, adds mystery to the mystery. The story of the Cappuccini monks in Palermo is also extraordinary. I have read directly from their words the religious meaning of preserving human bodies. I have also found amusing anecdotes that I enjoyed retelling in my novel here and there.

For the moment this is all.

5 Risposte a “Mi presento”

  1. Ciao Maddalena, ti prego di contattarmi al più presto. Mi chiamo alessandra, ho scritto un libro uscito a gennaio su rosalia, la storia che vuoi raccontare è esattamente la storia mia e di un paleopatologo, dario piombio mascali, e delle nostre ricerche conclusesi con successo ad agosto. puoi vedere le nostre interviste, rilasciate a rai2 e alla tv siciliana in occasione della presentazione del libro l’8 agosto a palermo, cercandole su youtube.il dottor piombino ha tutto il materiale possibile su salafia, e quando dico tutto, intendo tutto. assieme agli eredi di salafia sta pubblicando un libro al riguardo. contattami, è importante. il mio indirizzo è [email protected]

    a persto, grazie.

    alessandra

  2. Gentilissima Signora Maddalena ho trovato questo articolo in un sito internet e credo che possa essere interessante per le sue ricerche. Pensa che anche alla ns piccola Rosalia facciano gli esami citati sotto?

    Vincenzo 63

    “Le mummie dei Cappuccini ai raggi X

    Una équipe di studiosi nelle catacombe svela il mistero dell’imbalsamazione. La ricerca avvia il restauro della struttura con la creazione di un laboratorio. Nella cripta un’attrezzatura ad alta risoluzione. Previsti prelievi ed esami del dna

    di Claudia Brunetto

    Qualche frazione di secondo per svelare tutto un mondo avvolto nel mistero dalla fine del Cinquecento. È entrato nel vivo in questi giorni a Palermo il progetto di restyling delle catacombe dei Cappuccini grazie all´impiego di una sofisticatissima macchina radiografica arrivata da Madrid grazie all´intervento del National Geographic.

    Immagini ad alta risoluzione che permettono di osservare l´apparato scheletrico dei corpi e gli organi interni come i polmoni, il sacco pericardico e il cervello. Ma soprattutto che consentono di individuare le infiltrazioni di prodotti chimici necessari per l´imbalsamazione.

    La ricerca, infatti, è partita dall´analisi delle mummie artificiali, quelle trattate con metodi ad hoc e non lasciate all´essiccazione naturale per scolatura: dall´immersione in latte di calce alle iniezioni intravascolari di arsenico o di altre sostanze. Tutte le mummie prese in considerazione fino a ora risalgono alla metà dell´Ottocento, quando si diffuse il metodo di imbalsamazione con l´arsenico sperimentato dal professore Giuseppe Tranchina.

    Fra i corpi in esame ce ne sono in ottime condizioni e facilmente riconoscibili dal colore rossastro della pelle.

    La base operativa è stata installata nella prima stanza all´ingresso delle catacombe, nota come “cripta dei frati”. Qui, accanto alle mummie e all´ossario, si trovano depositate numerose casse lignee. Su dieci corpi sottoposti ai raggi X della macchina, soltanto due riportano il nome e il cognome del defunto, gli altri sono ignoti e per risalire alla loro identità sarà necessario consultare l´archivio dei Cappuccini. Tutti uomini, morti in età giovanile. Ancora oggi, infatti, non esiste una schedatura completa e organica delle mummie presenti nel cimitero, e soltanto mille, sulle presunte ottomila, riportano l´anno di nascita e di morte.

    Il corpo del palermitano Giuseppe Barbato, nato nel 1851 e morto nel 1879 a ventotto anni, mostra evidenti chiazze biancastre all´altezza del cranio e del torace. In questi punti, secondo gli studiosi, sarà possibile praticare delle piccole incisioni, per risalire al tipo di liquido utilizzato per l´imbalsamazione. E in presenza di organi interni perfettamente conservati si potrà prelevare una parte di tessuto, sottoporla a una biopsia e studiare così il dna della mummia.

    L´altra mummia nota è quella di Pietro Musochio, un altro giovane di cui non si conosce però la precisa data di nascita. In alcuni casi le radiografie sulle mummie hanno evidenziato il cervello perfettamente integro e gli organi della zona toracica intatti.

    I raggi X utilizzati per lo studio delle mummie a partire dalla fine dell´Ottocento, rappresentano ancora oggi un metodo non invasivo che permette di attraversare il corpo in esame senza danneggiarlo.

    Si può stabilire così il sesso della mummia, la sua precisa statura e anche l´età della morte.

    «Questo macchinario – dice Albert Zink, direttore dell´Istituto per le mummie e l´Iceman di Bolzano che è già intervenuto sui siti siciliani di Savoca, Piraino e Novara di Sicilia – è uno strumento fondamentale per indagare i processi di imbalsamazione e risalire anche alle cause della morte di questi soggetti, imbattendosi per esempio in metastasi tumorali, fratture ossee o traumi di varia natura. Siamo partiti da un campione limitato, ma l´intenzione è quella di affrontare tutte le mummie o almeno gran parte».

    Le lastre digitali, saranno stampate e studiate all´Istituto di Bolzano. I risultati poi saranno resi noti su alcune pubblicazioni scientifiche. Parallelamente all´analisi radiografica, ha preso il via da qualche tempo una ricerca morfologica e antropometrica degli scheletri. «Su duecento crani che abbiamo individuato come punto di partenza – dice Luca Sineo, docente di antropologia all´Università di Palermo e coordinatore del progetto con il medico chirurgo Giuseppe Carotenuto e il biologo Franco Palla – ne abbiamo già studiati cinquanta. Abbiamo rilevato alcune patologie dello scheletro e dell´arcata dentaria e proceduto quindi a una valutazione obiettiva del campione. Andremo avanti per stilare delle statistiche».

    Un´altra tappa importante del progetto “Sora morte”, inserito nel Por e cofinanziato dalla Comunità Europea, sarà l´apertura, all´interno della chiesa dei Cappuccini, di un laboratorio per lo studio del dna e di un altro per il restauro delle mummie. «Abbiamo già acquistato i macchinari – dice Giuseppe Carotenuto – e contiamo di avviarli al più presto. Senza spostare le mummie in altra sede, sarà possibile studiarle con cura e con il tempo necessario. Contiamo, una volta in possesso dei dati necessari, di poter ricostruire anche gli alberi genealogici di intere famiglie sepolte qui. Un processo che richiederà tempi lunghi, ma che potrà restituire a questa città un microcosmo per troppo tempo abbandonato e lasciato a se stesso».

    (17 luglio 2008)”

  3. Gentile Sig. Vincenzo,

    grazie per il suo post con l’articolo in questione. Sono al corrente degli studi in corso e probabilmente sottoporranno anche Rosalia, con il suo fiocchetto giallo, e il sonno dolce di un angioletto, agli stessi esami. In quanto alle mie ricerche sto per fare un altro post in merito: per quello che mi riguarda amo continuare ad essere una semplice visitatrice delle catacombe, come ce ne sono tanti, con magari in mano l’unica brochure che i frati danno ai visitatori. Tuttavia preciserò ancora una volta alcune cose su quanto ho scritto in questo blog e sul mio libro, dato che girano giudizi, si esprimono opinioni… grazie per la visita!

    Maddalena

  4. Grazie per la sua risposta, e sappia che noi siamo tutti con lei, lasciando stare chi disturba questi suoi post con frasi inopportune.

    E mi perdoni se io difendendola ho usato magari frasi che non sono consone alla mia persona, ma sa quando si leggono certe cose viene un po di rabbia. L’ignoranza delle persone è una cattiva cosa, purtroppo.

    La saluto affettuosamente e spero di leggere al più presto il suo libro.

    Vincenzo 63

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