Un Viaggio nell’Eternità -A Journey Through Eternity (Terza parte – Part III)

Un Viaggio nell’Eternità -A Journey Through Eternity (Terza parte – Part III)

LeonardoL’imbalsamazione moderna (l’imbalsamazione attraverso le arterie)

Lasciando da parte le catacombe e volendo fare un viaggio nei secoli sui metodi di imbalsamazione utilizzati, ci accorgeremo che la vera e propria svolta in questo campo avviene con l’imbalsamazione attraverso le arterie, che consiste nell’iniettare sostanze chimiche all’interno del corpo soprattutto attraverso le arterie principali. Già Leonardo da Vinci (1452-1519) aveva sperimentato l’iniezione di sostanze chimiche in alcuni resti di cadaveri a fini sperimentali. Ma fu un danese, il Dr Frederik Ruysich (1665 – 1717) che per primo sperimentò con successo l’iniezione di sostanze chimiche direttamente nelle vene di alcuni cadaveri.
La tecnica dell’imbalsamazione attraverso le arterie si diffuse nel resto d’Europa, in Inghilterra grazie a William Hunter (1718-1783), in Francia dove Jean Gannal (1781-1882) fu fra i primi a iniettare miscele di fluidi chimici attraverso una delle arterie principali, la carotide.

The real turning point in the body preservation was the introduction of arterial embalming. One of the first to experience this tecnique was Leonardo da Vinci (1452-1519) who injected chemicals in human remains. The french Jean Gannal (1781-1882) was one of the first to experience arterial embalming through the carotid artery.

L’imbalsamazione in Italia: Tranchina e Salafia

Anche in Italia, Giuseppe Tranchina (1797-1837) si cimentò nell’imbalsamazione dei corpi attraverso l’arteria carotide, così come il suo diretto successore, Alfredo Salafia (1869-1933). Infatti per l’utilizzo di questa tecnica all’interno delle Catacombe dei Cappuccini, i frati cappuccini parlano di due metodi: “il metodo detto alla tranchiniana” e il “metodo Solafia”.
Dunque la metodica era più o meno la stessa. Quello che invece cambiava erano le sostanze chimiche impiegate, considerando, nello specifico, che Tranchina e Salafia operavano in due periodi storici ben diversi. Il metodo di Tranchina lo si conosceva perché lui stesso, essendo un accademico, lo aveva ufficializzato davanti a una commissione di esperti. Alfredo Salafia, al contrario non era un accademico, ma è naturale pensare che facesse riferimento alle esperienze passate dei suoi predecessori, Tranchina in primo luogo, e che a forza di sperimentare avesse messo a punto un cocktail chimico di grande successo per la conservazione dei cadaveri. Stanco di imbalsamare animali, ottene infatti il permesso di sperimentare il suo metodo in una prestiogiosa scuola di anatomia di Palermo. Uno dei cadaveri sul quale si cimentò dopo avere provato sui alcuni resti dissezionati di altri cadaveri fu quello di suo padre, Filippo Salafia, un eroe militare che aveva partecipato alla spedizione dei mille. Seguirono altre stupefacenti imbalsamazioni.

In Italy the first to experience arterial embalming through the carotid artery was Giuseppe Tranchina (1797-1837). In one of the book by the Cappuccini Monks two methods for embalming injecting fluids are mentioned: the “Tranchinian method” and “The Solafia  method”. Eventually Alfredo Salafia (1869-1933) developed the method used by Tranchina using different chemicals. One of the bodies treated by Salafia was his father, Filippo Salafia a military hero. Other astonishing embalming  followed.

rosaliaRosalia Lombardo

L’ultimo cadavere a essere trattato da Salafia fu la piccola Rosalia Lombardo (1918-1920) che ha attraversato quasi indenne tutti questi anni. Il suo corpicino ci testimonia  di un’epoca in cui alcune malattie, oggi addirittura dimenticate, o sarebbe meglio dire rimosse, costituivano una seria minaccia, mietendo diverse vittime. Oggi nonostante non sia trascorso neanche un secolo, grazie ai progressi della medicina, e all’introduzione dei vaccini, quelle malattie sono state definitivamente debellate. Alcune di esse continuano a fare vittime fra i bambini dei paesi poveri dove, a volte, a causa dell’indifferenza del resto del mondo, quei vaccini non riescono ad arrivare in dosi massicce.  Il corpo della piccola Rosalia oggi attira la curiosità del pubblico anche perché soltanto da poco si è riuscito a sollevare quel velo di mistero che ha sempre caratterizzato la figura del suo imbalsamatore.

The last body to be embalmed by Alfredo Salafia was little Rosalia Lombardo (1918-1920). Her body is very well preserved and testify of a period in which some diseases, now totally forgotten, were dangerous and deadly. Even if not a century has passed by, today, thanks to the progress of medicine, with the introduction of vaccine, many diseases have been totally defeated. Unfortunately, some of them keep on being deadly for children in some poor country under the world indifference for the lack of vaccine in the third world countries.

00r02Vladimir Lenin

Proprio perché di Alfredo Salafia si sa molto poco, o per lo meno si sapeva pochissimo, e grazie allo straordinario risultato raggiunto con la piccola Lombardo, sono nate leggende sul fatto che questo imbalsamatore c’entri con l’imbalsamazione di Vladimir Lenin. Qualcuno sostiene che si recò a Mosca per far parte dell’équipe che imbalsamò lo statista russo ma che per motivi di regime il suo intervento fu tenuto nascosto. Altri invece sostengono che Alfredo Salafia si limitò a vendere la sua formula ai russi per l’imbalsamazione di Lenin. E’ vero? Personalmente non ho trovato prove concrete in merito. Esiste tuttavia un libro, che è una testimonianza attendibile (per lo meno così si dovrebbe pensare) dell’imbalsamazione dello statista russo scritto anche da uno dei membri dell’équipe che se ne occuparono: Il’ja Zbarskij. Il titolo è: “All’ombra del mausoleo”. Io non l’ho letto, ma sembra che il metodo usato per imbalsamare lo statista russo sia stato completamente diverso e che di Salafia non si parli affatto.

Some people say that Alfredo Salafia is linked to Vladimir Lenin’ embalming. Eventually he travelled to Russia to be part of the equipe that embalmed Lenin. Others say that he never travelled to Russia but sold his secret formula to the Russian Government. Personally, I never found reliable proofs in this direction. There is a book written by Il’ja Zbarsky, one of Lenin’s embalmers titled “Lenin’s Embalmers”. It should be a reliable source. I didn’t read it but it seems that Salafia is never mentioned.

busto_segatoI pietrificatori

Il fatto che Alfredo Salafia si sia cimentato nell’imbalsamazione di una bambina, di per sé già molto carina, ha creato un bel po’ di sensazionalismo. Rosalia viene spesso definita la mummia più bella del mondo. Tuttavia esistevano altre figure di imbalsamatori, anche contemporanee allo stesso Salafia e operanti in Italia, che avevano lo stesso raggiunto risultati sorprendenti. Alcuni corpi, che non sono esposti al pubblico, sono letteralmente rimasti indenni allo scorrere del tempo. Essi ci appaiono proprio come delle statue. Giuseppe Paravicini, un contemporaneo di Salafia, operava nel nord Italia. Oggi a Milano soltanto alcuni specialisti possono vedere i corpi di due ammalati di mente trattati da Paravicini con un procedimento e l’impiego di sostanze che sono rimaste un mistero. Anche lui si portò il segreto nella tomba. A Firenze invece è possibile rinvenire la tomba di Gerolamo Segato (1792-1836) con su scritto “Qui giace disfatto Gerolamo Segato da Belluno”. Che si trattasse di pietrificazione nei casi da lui trattati è ancora oggetto di studio. Anche Segato si porto nella tomba il segreto del suo procedimento utilizzato per trattare non soltanto resti umani. Sembra che due tavolini con il piano d’appoggio costituito da sezioni di tronchi d’albero “pietrificato” e a lui attribuiti si trovino nella Reggia di Caserta e al Palazzo dei Normanni a Palermo.

VIDEO SU GIROLAMO SEGATO

Nella foto: il petto di una donna trattato da Girolamo Segato e conservato all’Università di Firenze

Salafia was not the only one to pursuit extraordinary results in the body preservation. In Northern Italy Giuseppe Paravicini, a psychiatrist, contemporary to Salafia, used a particular technique called “petrification” since the bodies treated were similar to statues. The bodies treated by Paravicini are in Milan not available to the public. Years before, Girolamo Segato used a similar tecnique ((1792-1836) and some amazing pieces are preserved at the University in Florence as the one in the picture: a woman’s breast. Neither Paravicini nor Segato revealed their secret methods.

Nel prossimo e ultimo post:

  • Tecniche moderne di conservazione : la crioconservazione.
  • La plastinazione
  • Altre tecniche per l’immortalità: creare la vita in laboratorio.
  • La clonazione

Pubblicato da RosaliaPerSempre

Sono la protagonista del libro Rosalia per Sempre e vorrei potere raccontare la straordinaria vicenda dell'imbalsamazione di Rosalia Lombardo I am the protagonist of the novel "Forever Rosalia" and I would love to have the occasion of telling the extraordinary story of Rosalia Lombardo's embalming

39 Risposte a “Un Viaggio nell’Eternità -A Journey Through Eternity (Terza parte – Part III)”

  1. Caro anonimo,

    e invece tu come ti chiami?

    Probabilmente tu non scrivi altrimenti sapresti che in Italia il lavoro intellettuale è pagato pochissimo (se pagato) inclusi i libri. Comunque no, non era questo il mio intento. Ho scritto di tutto ma cercavo qualcosa che mi emozionasse a tal punto da scriverci un romanzo sopra…e l’ho trovata… una storia che fa parte di me perché appartiene alla mia infanzia: tutto qui. Spero per chi mi leggerà di essere stata in grado di condividere le mie emozioni.

    un saluto, Maddalena o, se preferisci, Tiziana

  2. Che nessuno si permetta di sfottere la Dott. Maddalena, ne tanto più la piccola Rosalia Lombardo protagonista di romanzo che anche se non ho ancora letto, sarà sicuramente favoloso. Quindi evitiamo questi sfottimenti inutili pronunciati da elementi ignoranti e presuntuosi.

    Signora maddalena continui nel suo operato. Noi siamo con lei.

    Firmato

    Vincenzo Saccà da Palermo

  3. IL pedante e presuntuoso sei tu, si vede già dalla risposta, tu e tutti quelli che non hanno rispetto per una bambina morta!

  4. 1) PEDANTE SAR’A LEI CHE MANCO HA IL CORAGGIO DI FIRMARSI CON NOME E COGNOME;

    2) LEI SICURAMENTE NON DEVE ESSERE DI PALERMO;

    3) NOI PALERMITANI TENIAMO TANTO ALLA PICCOLA ROSALIA CHE E’ IL SIMBOLO DELLA NS CITTA’;

    4) ENTRARE IN QUESTO SITO PER ROMPERE I C……I, MI SEMBRA DA IMBECILLI;

    VINCENZO SACCA’

  5. Si, si vede come ci tenete. Siete un branco di caFONI PRESUNTUOSI E IGNORANTI. cMQ QUESTO ESULTA DAL BLOG DI MADDALENA QUINDI MEGLIO RINVIARE IN ALTRA SEDE!

  6. ahahahahahahahahahahaahahah

    ci sono riuscito anche sta volta a fare incazzare una nordista.

    ahahahahahaahahahhahahaahah

    Vincenzo orgoglioso di essere Palermitano SUPERIORE ad ogni altra razza

  7. A QUESTO PUNTO HO CAPITO CHE ESSERE SEI, QUINDI NEANCHE MI ABBASSO PIU’ A RISPONDERTI PERCHE’ NON SEI DEGNA/O DI AVERE MIE RISPOSTE, QUANDO SI TRASCENDE NELLA VOLGARITA SI STRONCA LA DISCUSSIONE PRIMA DI CONTINUARE, POICHE’ A MIO AVVISO NON POTENDOTI FRONTEGGIARE A VISO APERTO NON CI PROVO GUSTO, QUINDI TI LASCIO NELLA TUA IGNORANZA E NELLA TUA VOLGARITA. PISELLI, FAVE, E CETRIOLI. MHA!!!!!!!

  8. Ma vi pare la sede adatta? Che tristezza, soprattutto per chi VERAMENTE ama Rosalia e la sua storia. Non ho parole.

    Ognuno è libero di scrivere quello che gli sembra più giusto, soprattutto se è un modo per esternare ciò che prova: anch’io ho parlato di Rosalia nel mio libro e sicuramente non avevo intenzione di speculare su di lei.

    Come si suol dire: non ti curar di loro…

  9. Sono un visitatore ho visitato le catacombe frati cappucini a palermo, ho visto anche la piccola rosalia sono rimasto un po turbatu vedere che era una bambola, penso e ci ripenzo come può essrre la morte cisì crudele a togliere la vita ad una banbola come Rosalia Lombardo e come tante altre banbine piccole.

    Ho notato pure dei fiori vicino la sua bara ed ho pensato ma! ha ancora dei parenti perchè morta nel 1920 ad oggi sono 88 anni quindi potrebbe avere ancora dei parenti anche se vecchi.

  10. Di famiglie che vivono a Palermo e che si chiamano Lombardo c’è ne sono molte, sicuramente i discendenti ci devono essere, o magari non sanno di esserlo. Resta il fatto che noi tutti palermitani, ci sentiemo suoi parenti, perchè il bene che vogliamo alla piccola Rosalia è immenso.

    V.S.63

  11. per l’utente della domanda n. 19

    In base a ricerche di tipo storico-scientifiche nel mio libro ho ipotizzato una malattia di cui sarebbe morta la piccola Rosalia. Riguardo al fatto di dove sia stata imbalsamata, da quello che dicono gli stessi frati Cappucini, la piccola venne trasportata alle catacombe per essere li imbalsamata in attesa di essere seppellita altrove…Rimase poi alle catacombe per motivi che non risultano del tutto chiari…

  12. per l’utente della domanda n.20

    Beh, anche oggi ci sono bambini che purtroppo muoiono per le malattie più disparate, soprattutto nei paesi più poveri: dobbiamo averli a cuore ne più e ne meno di Rosalia.

    Non so se ci sono ancora parenti in vita della piccola Lombardo: non ho compiuto ricerche in merito dato che mi sembrava di entrare troppo nel privato. Mi sono concentrata prevalentemente sul suo imbalsamatore che può definirsi un personaggio pubblico, anche se nel nostro paese è ancora poco conosciuto e questo nonostante la fama raggiunta dalla piccola Rosalia …

    grazie per la visita:)

  13. Dr.ssa Maddalena, il suo lavoro è un’iniziativa eccellente. Continui così e non si curi della critica distruttiva.

    Pare che la piccola Rosalia abbia avuto una sorella ma non so se ancora in vita. Comunque, ciò che conta è onorarne sempre il ricordo.

  14. Buongiorno.

    Desidererei sapere come accedere al libro della Dr.ssa Maddalena. sarei interessato ad acquistarlo. da anni mi occupo degli studi del Dr. Solafia e di suoi precedenti maestri italiani, nonchè delle tecniche di imbalsamazione in uso nell’Inghilterra vittoriana.

  15. per il num. 23

    grazie per l’incoraggiamento!

    per il num. 24

    Gentile utente

    per avere info sul libro può scrivere a:

    [email protected]

    Se anche lei ha scritto qualcosa in merito sarei interessata a leggerla!

    Inoltre le segnalo che attualmente sono in corso studi presso le catacombe portati avanti da alcuni ricercatori e in particolare sulla mummia della piccola Lombardo e del suo imbalsamatore:

    per saperne di più le segnalo il seguente link:

    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/07/17/in-quei-corpi-le-chiavi-di-enigmi.html

  16. Speriamo che il corpo di Rosalia dopo gli studi che stanno eseguendo all’interno delle catacombe, venga collocato all’interno di un’ urna migliore di quella in cui fu riposta nel 1920 (credo che sia quella originale di allora), cosi da poterlo conservare meglio per l’eternità.

    Vincenzo 63

  17. Gentile Vincenzo,

    è chiaro che non posso che essere d’accordo! Ho chiamato il mio libro Rosalia per sempre non a caso…Non lo so se la bara in cui riposa la piccola è quella dove la riposero nel 1920 (io me la ricordo dentro a una teca quando anni fa la vidi per la prima volta) Tuttavia dalle mie ricostruzioni sono certa che la sua bara è stata aperta, negli anni addietro, per fare qualcosa… forse restaurarla oppure coprirla e di questo sono certa, un tempo era esposta al pubblico integralmente e non era coperta fino alla testa come lo è adesso.

    A ogni modo, scrivere un libro su di lei è stata un’esperienza bellissima. A questa piccola bambina sono molto affezionata perché quando la vidi la prima volta avevo pochi anni più di lei. Era in condizioni perfette. Era davvero una piccola bambina addormentata. Ora forse è un po’ meno intatta ma spero che i ricercatori che si occupano delle catacombe possano recuperare al meglio un pezzo di storia della città di Palermo! (parlo anche del resto).

    Un cordiale saluto, Maddalena

  18. Anche io circa quaranta anni fa ero piccolo quando lo vista. Ero cosi spensierato che mi divertivo a correre nelle gallerie (mi trovavo li perchè i miei genitori accompagnavano dei parenti venuti dall’America). e forse mi sarò soffermato dietro le grate per ammirare quell’agioletto che dormiva.

    Dopo tanti anni , oramai giovanissimo mi sono recato di nuovo li sotto e da allora, mi interesso sempre di più alle ns catacombeed alla piccola Rosalia. Io abitavo in una traversa del Corso Olivuzza, quindi a piedi mi veniva molto facile raggiungerli.

    Al più presto vorrei rivisitare le catacombe.(adesso x lavoro vivo in prov, di Agrigento a Casteltermini), per potere rivedere quel piccolo volto cosi dolce, magari senza la spensiertezza o la curiosità di quando ero bambino, ma con gli occhi di chi gli vuole un gran bene.

  19. L’autore del messaggio nr 29 (questo sopra) sono sempre io : Vincenzo 63.

    Volevo concludere dicendole, che non vedo l’ora che il suo libro venga pubblicato, per poterlo leggere.

    A presto

    Vincenzo 63

  20. Grazie! il mio libro non è ancora uscito ufficialmente… speriamo di riuscirci al più presto…a volte le complicazioni nascono proprio quando si è vicini all’obiettivo!

    Un caro saluto, Maddalena

  21. Ciao Maddalena, ho appena iniziato a leggere questo blog e ne sono rimasta così affascinata!Ho visitato nel 2005 le Catacombe dei Cappuccini, e mi sono soffermata a lungo davanti alla piccola Rosalia.

    Fin da quando ero piccola, il mondo delle mummie mi ha appassionato, e in uno dei libri che mi regalarono i miei genitori c’era appunto la foto di Rosalia.Che emozione quando sono venuta in Sicilia, poter finalmente vedere il suo volto che aveva catturato tanti pomeriggi della mia infanzia.adesso che ho scoperto te e questa magnifica ricostruzione, nn vedo l’ ora di leggerla.Dimmi, davvero non posso più trovare il tuo libro da nessuna parte?Un abbraccio e un augurio

    Marta, Firenze.

  22. Cara Marta,

    grazie per l’interesse. So di cosa parli: dello stupore di trovarsi davanti a una mummia che non lo sembra affatto, piuttosto assomiglia a un piccolo angelo addormentato. Ne parlo nel mio libro, e credo non a torto, come di una vera e propria opera d’arte! Conoscere il suo imbalsamatore è altresì un emozione. Quella di Salafia era una vera e propria passione e sono convinta che furono profondi sentimenti umanitari a spingerlo a imbalsamare la piccola Rosalia.

    Mi piacerebbe dirti dove si trova il mio libro. So soltanto che circola per alcune librerie, non so dirti però dove perché non mi è stato detto!

    Comunque ti posso assicurare una cosa: io non mi arrendo!

    a presto, Maddalena

  23. Gen. Dott. Lombardo

    anch’io mi prenoto per l’acquisto del libro e tornerò ancora a rivedere questo blog, anzi ne trarrò spunto per parlarne sul mio. Io sono del Nord, dunque per molte cose vado sul concreto, ma non accetto le volgarità da qualsiasi parte provengono. Gli studi seri vanno rispettati ed anche le opinioni anche contrarie devono avere un loro spazio espressivo, ma molte persone dietro l’anonimato nascondono la loro grande maleducazione.

    Con stima

    Fer/

  24. Gentile Fer,

    beh non sono il Dott. Lombardo, nel senso che Lombardo è il cognome di Rosalia, e cioè della mummia in questione custodita alle catacombe dei Cappuccini di Palermo. La ringrazio per il suo incoraggiamento. In effetti non c’è cosa più bella che essere apprezzati dalle persone anche quando si è fatti il lavoro da soli, utilizzando praticamente soltanto la rete! Davvero una gran soddisfazione!!!!!

    Grazie ancora e a presto (con il libro!)

    Maddalena/Tiziana

  25. Buonasera Maddalena, sarei molto interessato anche io a leggere il Suo libro.

    Ho scoperto questa sera la storia della piccola Rosalia e ne sono rimasto affascinato. Cordialmente

    Enrico

  26. Buonasera Enrico,

    il libro è già in commercio e in vendita in diversi siti online, per es. su dvd.it. oppure basta fare una ricerca con parola chiave “Rosalia per sempre” e lo trova in altri portali.

    Grazie per essere passato da queste parti e felice di essere letta!

    Maddie

  27. Carissima dott.ssa guardi che in Italia da circa 20 anni è stata anche introdotta la tanatoprassi e il suo fondatore Andrea Fantozzi ha conservato le salme di Papa Giovanni Paolo II, Luciano Pavarotti, Andrea Pininfarina, Chiara Lubich, Giuseppe Cremonini, e molti altri personaggi, questo il sito di riferimento: http://www.tanatoprassi.it

  28. Gentile utente,

    grazie per la segnalazione. Non appena avrò tempo farò un post dove indicherò il sito sulla tanatoprassi a integrazione dei 4 post su “Un viaggio nell’eternità”.

    Cordiali saluti e buone vacanze a tutti coloro che mi seguono,

    Maddalena

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