Un Viaggio nell'Eternità -A Journey Through Eternity (Prima parte – Part I)

Un Viaggio nell'Eternità -A Journey Through Eternity (Prima parte – Part I)

Da sempre l’uomo ha desiderato sconfiggere la morte
Man has always desired to defeat death

anubiLa morte è il più grande mistero che l’uomo si sia trovato davanti. In molte culture essa è rappresentata con la metafora del viaggio. Un viaggio speciale da cui nessuno ha però mai fatto ritorno. Dove va chi muore? Sappiamo cosa succede al suo corpo, ma lo spirito? Tutto quello che in una persona non è materia che fine fa?


Death is the greatest mystery for man. In many cultures it has been represented through the journey metaphor, a particular one from which nobody has ever returned.

Nella foto: Nell’antico Egitto, il cane Anubis era colui che accompagnava il defunto nell’aldilà. Una volta pesato il suo cuore e costatato che era puro in quanto pesava quanto la piuma della Giiustizia, Anubis ne permetteva il passaggio.

In ancient Egypt Anubis was the Guide of the recently departed. After having realized that the hearth of  the departed was as light as the feather of Justice he allowed the passage to the other life.

La conservazione dei corpi
The body preservation

Una volta che una persona muore, il corpo va incontro al degrado. Esso è fatto di materia né più e né meno di tutto quello che ci circonda. Gli antichi Egizi credevano che una buona conservazione del corpo avrebbe permesso alla persona di continuare a vivere nell’aldilà. E’ per questo che si dedicarono con passione alla mummificazione. Quello che li spingeva a dedicare buona parte della loro vita terrena a organizzare un viaggio di cui però non sapevano assolutamente nulla erano le loro credenze che si manifestavano attraverso una ritualità ben precisa.

Ancient Egyptians believed that a good body preservation would secure life after death

Viaggiatori del tempo
Time-travellers

image665064xGli antichi egizi sono una sorta di "viaggiatori del tempo". La riesumazione delle mummie conservate a lungo nei meandri della Valle dei Re e le moderne tecniche di indagine e diagnostica (dovute essenzialmente alla medicina nucleare) quali i raggi X, la datazione al carbonio 14, e la più recente analisi del Dna, hanno permesso agli studiosi di tutto il mondo di acquisire informazioni sui costumi, la vita quotidiana, la politica e la religione di una intera civiltà arrivata fino a noi proprio grazie alla mummificazione. Oggi però vedere una mummia in televisione vuol dire conoscere soprattutto di che malattia è morta, se morì di morte naturale o fu assassinata. Vuol dire anche conoscere le sostanze che venivano usate per conservarla. In particolare, nel caso delle mummie egizie, una volta estratti gli organi interni (poi conservati nei vasi canopi), si avviava il processo di de-idratazione con l’utilizzo del Natron, un sale di cui l’Egitto era particolarmente ricco e che aveva una spiccata proprietà di assorbire i liquidi. Il corpo così trattato veniva poi avvolto nelle bende.

Ancient Egyptians could be considered as time-travellers since through mummies they have reached us.  The study of mummies with modern techniques (especially used in nuclear medicine) such as X rays, radiocarbon dating and the Dna testing has given many information about this ancient civilization, its costumes, religion and politics. Nevertheless today watching mummies at the TV means mainly knowing which disease caused their death or if they died for natural causes.


In foto: Zahai Hawass, capo del Consiglio Supremo per le Antichità in Egitto, sottopone la mummia vecchia di 3300 anni del faraone Tutankhamen a una TAC (Gennaio del 2005) a Luxor in Egitto. Photo credits: AP

Zahi Hawass, the head of the Egyptian Supreme Council for Antiquities, left, exposes the 3,300-year-old mummy of the ancient King Tutankhamun to X-ray, (Jan. 2005) in Luxor, Egypt.  Photo credits: AP

La fine del faraone bambino (King Tut)
The mystery of King Tut

king_tutE’ notizia recente quella dell’esposizione del corpo del giovane faraone Tutankhamen nella sua tomba originaria nella Valle dei Re,  che chiude il cerchio di un’avventura iniziata nel 1923, quando l’archeologo americano Howard Carter scoprì la tomba del faraone bambino. Da allora numerose leggende si sono alternate sulla morte prematura del regnante. Una delle ipotesi (su cui sono stati impiantati interi documentari) era quella di Tutankhamen vittima di un omicidio, ipotesi partita proprio dallo stesso Carter. L’esame con moderne tecniche, in particolare una tomografia computerizzata, hanno confermato che il giovane faraone morì a soli 19 anni a causa di un’ infezione causata da una ferita alla gamba che si procurò durante una battuta di caccia.
Oggi chi visita la Valle dei Re, può avere un faccia a faccia con uno dei Faraoni più famosi, lo stesso su cui fu fantasiosamente costruita, probabilmente dai giornali all’epoca della scoperta, “la maledizione del faraone”.

Ma chissà che effetto farebbe a King Tut vedersi in quella teca esposto a migliaia di moderni visitatori. Infatti i motivi che spingevano gli egizi a conservare i loro corpi erano di natura religiosa.

In the case of King Tut, recently exposed to the public in the King Valley a CT scan has allowed to conclude that the young pharaos died of gangrene after breaking his leg during hunting.

Nella foto: La ricostruzione faciale ad opera di scienziati egiziani, francesi e americani in collaborazione con il National Geographic (2005)

In the picture: A new facial likeness of Tutankhamun developed by three teams of scientists (Egyptian, French, and American), in partnership with the National Geographic Society (2005)

Video about King Tut exposed at the King Valley

Rituali di imbalsamazione
Embalming rituals

Pochi però sanno che durante l’imbalsamazione si celebrava un vero e proprio rito. Ad ogni fase del processo di conservazione del corpo venivano recitate delle vere e proprie “litanie”. Sono stati rinvenuti alcuni testi rituali che ci sono pervenuti sotto la forma di copie durante il periodo Greco Romano nella necropoli di Tebe. Naturalmente gli originali sono molto più antichi e attendibili. Ma anche questi testi, sebbene incompleti, ci permettono di farci un’idea di come si svolgesse il rito dell’imbalsamazione. Questi rituali si collegavano naturalmente al mito di Osiride, un Dio con cui si identificavano tutti i Faraoni. Quel mito ci racconta che Osiride venne ucciso e smembrato da suo fratello Seth e poi riportato in vita da sua sorella e sposa Iside.

During the process of embalming Egyptians celebrated rituals connected to the myth of Osiris, a God  the Pharaos represented on Earth. The myth of Osiris tells that the God was killed and dismembred by his brother Seth, then brought back to life by Isis, his sister and wife.



Dal Libro dei Morti: “Salve a te o Padre Osiride! Possiederò il mio corpo per sempre. Non mi decomporrò, non mi disintegrerò, non sarò preda dei vermi. Io esisto. Io sono vivo. Io sono forte. Mi sono risvegliato e sono in pace. Non c’è distruzione nei miei organi, o nei miei occhi; la mia testa non è stata rimossa dal mio corpo…il mio corpo è eterno; non morirà; e non verrà distrutto in questa terra eterna”.



From The Book of  the Dead: “Hail, Father Osiris! I shall possess my body for ever; I shall not be corrupted; I shall not disintegrated; nowill I fall prey to worms. I exist. I am alive. I am strong. I have awoken and am at peace. There is no destruction in my organs, or in my eyes; my head has not been removed from my neck…my body is permanent; it will not perish; it will not be destroyed in this eternal land”.


Nel prossimo post: 

  • Il significato religioso della conservazione dei corpi
  • Io sono la Via, la Verità, la Vita
  • Le conservazioni prodigiose: origine e sviluppo delle catacombe dei Cappuccini di Palermo

    

Pubblicato da RosaliaPerSempre

Sono la protagonista del libro Rosalia per Sempre e vorrei potere raccontare la straordinaria vicenda dell'imbalsamazione di Rosalia Lombardo I am the protagonist of the novel "Forever Rosalia" and I would love to have the occasion of telling the extraordinary story of Rosalia Lombardo's embalming

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