Ossa di morto, biscotti di San Martino, un piccolo salto nelle tradizioni siciliane

Ossa di morto, biscotti di San Martino, un piccolo salto nelle tradizioni siciliane

E facciamo un piccolo strappo alla regola, un’eccezione culinaria, che sa di dolce, che sa di miele, di cannella e che in questo periodo di commemorazioni che sta per iniziare può essere un piacevole diversivo. Prima arrivano i Santi del primo Novembre. Il giorno dopo invece si ricordano le persone scomparse e poi tempo qualche altro giorno e arriverà San Martino con la sua estate. Già, ma perché estate di San Martino? Racconteremo, ma prima assaggiate questi biscotti dal nome, forse per noi, un po’ bizzarro: Ossa di morto. A dire il vero non so se siano biscotti. Forse sarebbe il caso di chiamarli con il termine generico di “dolci”. Sono davvero molto dolci e duri da masticare. A me personalmente piacciono molto. Eccoli qui:

Dolci siciliani che prendono il nome di “ossa di morto” in quanto la parte superiore bianca e cava le ricorda.

Sono fatti semplicemente con farina, acqua, zucchero, cannella e fiori di garofano. Non li ho mai preparati, li ho sempre e soltanto mangiati, ma non è difficile farli. Qui trovate la ricetta: ricetta per ossa di morto. C’è chi ci aggiunge anche un po’ di miele, in altre parti di Italia si usa anche la chiara d’uovo.

La parte sovrastante bianca e cava ricorda le ossa da cui il nome, mentre la base, la parte più dura e scura, consiste soprattutto di zucchero in qualche modo “precipitato” durante la cottura. Al di là delle vere origini di una tale tradizione che affonda le sue radici nel culto dei morti esteso in tutto il Mediterraneo (per approfondire leggi qui), si fa credere ai bambini che questi dolci siano  regali che i loro nonni gli recapitano dall’aldilà, per rendere anche la commemorazione dei morti un evento addolcito da tradizioni che sanno più di “festa” che non di tristezza. Basta dare un’occhiata alle vetrine delle pasticcerie siciliane a partire dalla metà di ottobre per vedere un’esplosione di colori dai cestini colmi di frutta martorana (pasta di mandorle) e ossa di morto. Cominciano a fare capoccella anche quei biscotti belli, buoni e rotondetti chiamati biscotti di San Martino. Commemorano la Festa dell’11 Novembre, quella appunto dell’Estate di San Martino. Ma questa volta racconterò prima la storia e poi vi offrirò i biscotti.

Il medaglione in marmo che adorna la via San Martino nel paesino di Ficarazzi in provincia di Palermo. In esso è raffigurata la leggenda legata al Santo.

Non siamo certamente nuovi ai cambi bruschi di temperature in questo nostro pianeta che da un punto di vista climatico sembra diventato un vero e proprio Luna Park. Da qui l’attuale ritornello da ascensore “non ci sono più le mezze stagioni”. E già. Ma nel caso di San Martino, fu Dio in persona a ordinare un rialzo di temperature in pieno inverno, trasformando nel giro di poche ore le temperature rigide tipiche della stagione fredda nelle temperature miti e temperate della mezza stagione: da qui estate di San Martino. Ma cosa aveva fatto questo Santo per meritarsi tanto? Aveva diviso il suo mantello con un povero ottenendo dal cielo questa ricompensa. Nessuno dei due dunque avrebbe patito il freddo! La foto che ho scattato nel piccolo paesino di Ficarazzi, proprio nella via al Santo dedicata, ha, accanto al nome della via, questo grosso medaglione in marmo che ricorda l’evento. Certamente, se dovesse trovarsi a passare da questa via un americano, o un cittadino europeo, riconoscerebbe in quel medaglione la leggenda di San Martino, perché questo Santo, per la sua intensa opera di evangelizzazione è conosciuto in tutto il mondo, e migliaia di villaggi e paesi portano il suo nome. San Martino visse nel IV secolo dopo Cristo e fu anche vescovo. Non si sa bene a partire da quando si sia diffusa questa leggenda, sta di fatto che sembra avere anche radici nella realtà climatica del nostro pianeta giacché a metà di novembre, almeno per quanto riguarda il Mediterraneo, è stato osservato, su una media trentennale, l’espansione dell’anticiclone della Spagna verso tutto il Mediterraneo che prtoegge la maggior parte dell’Europa Occidentale e Centrale.

Concludiamo allora con la specialità culinaria con cui i siciliani celebrano questo Santo: i biscotti a lui dedicati. Posso assicurare che sono buonissimi, in quanto croccanti, dolci al punto giusto e con un lieve e piacevole sapore di cannella e anice. Per prepararli basta della farina, lievito di birra, lo zucchero, strutto, anice, cannella e burro (cliccare qui per la ricetta).  

Pubblicato da RosaliaPerSempre

Sono la protagonista del libro Rosalia per Sempre e vorrei potere raccontare la straordinaria vicenda dell'imbalsamazione di Rosalia Lombardo I am the protagonist of the novel "Forever Rosalia" and I would love to have the occasion of telling the extraordinary story of Rosalia Lombardo's embalming

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