Higgs: una grande lezione di umiltà

Higgs: una grande lezione di umiltà

Mi scuseranno le mummie di cui parlo sempre in questo blog se per una volta rubo spazio per parlare di Fisica. Non ho spazio nei giornali tradizionali da un po’ di tempo ormai, ma dopotutto sul bosone di Higgs si stanno riversando fiumi di parole da tutte le parti del mondo. Un altro articolo tradizionale rischierebbe di fare tracimare il fiume e allora mi godo l’atmosfera familiare del mio blog dove posso mettere giù delle osservazioni forse anche un po’ fantasiose. L’annunciata scoperta del “bosone di Higgs” fatta all’auditorium del Cern qualche giorno fa mi ha fatto tornare in mente qualche ricordo: in quello stesso Auditorium nel 1989 vennero a parlare di Fusione Fredda Fleischmann e Pons, e nello stesso auditorium nel 1993 si congedò Rubbia dal suo incarico d Direttore Generale del Cern presentando il suo progetto su un nuovo tipo di reattore nucleare chiamato Energy Amplifier o più goliardicamente Rubbiatron. Ma i ricordi a cui sono maggiormente legata sono i seminari di divulgazione tenuti da Rafael Carreras Les sciences aujourd’hui in quello stesso Auditorium dove mi recavo di sera, nonostante la stanchezza delle giornate lavorative assai faticose.   Grazie al mio lavoro mi ero davvero appassionata alla divulgazione scientifica e dunque non mi pesava affatto cogliere le occasioni che mi si presentavano per approfondire. Amavo quell’atmosfera familiare che Carreras riusciva a creare, tanto che fra i suoi spettatori vi erano sia i grossi nomi della Fisica e sia lavoratori più disparati, anche coloro che facevano le pulizie a testimonianza che la scienza quando è ben divulgata può entrare nel cuore di tutti!

Chi ha letto il titolo di questo post immaginerà che la parola umiltà sia riferita a Peter Higgs, lo scienziato scozzese che nei primi anni Sessanta teorizzò l’esistenza della particella ora assunta agli onori della cronaca. Certo, è riferita anche a lui, che per 48 anni è rimasto in silenzio ad attendere che la sua teoria avesse un riscontro sperimentale, quasi non ci credeva più neanche lui, che potesse arrivare nel corso della sua vita. Anche a vederlo in video nelle varie interviste si avverte subito la sua sobrietà (Se parli l’inglese non perdere il video dove Higgs spiega la storia di come è nata la sua teoria qui). Erano gli Anni Sessanta. Qui in Italia ci godevamo carosello, buttavamo un occhio desideroso verso la dolce e piccola cinquecento della Fiat, la dolce vita impazzava a Via Veneto. Nel frattempo, a Edimburgo, un Professore di Fisica Teorica, Peter Higgs, passeggiando per le colline scozzesi (si legge così su Wikipedia, poche parole su questo simpatico scienziato che ha persino rifiutato un premio in segno di protesta e di pacifismo) ebbe una “grande idea”. Questa grande idea è quella di cui parlano tutti i media del mondo in questi giorni, perchè non è più soltanto una idea o meglio una teoria. Grazie a LHC (il Large Hadron Collider), il più grande acceleratore di particelle entrato in funzione in Svizzera, al Cern,  a fine del 2008 e divenuto veramente operativo nell’autunno del 2009 oggi abbiamo una conferma sperimentale di quella teoria. Ovvio che ancora non se ne conoscono tutti i contorni. Linkerò qualche mio articolo alla fine del post per chi fosse interessato ad approfondire oppure rimando alle tonnellate di articoli che ci sono sul web in merito.

Voglio invece qui spiegare perché anche il bosone di Higgs, oltre allo scienziato padre di questa particella, ci da una grande lezione di umiltà. Peter Higgs ha atteso 48 anni per avere la conferma che la sua non era solo fantasia, beh una vita si può dire (la mia più o meno 🙂 Il bosone di Higgs ha dovuto attendere molto di più prima di assurgere agli onori della cronaca. Dopo la grande singolarità, ovvero il Big Bang, avvenuto 13,7 miliardi di anni fa, sentiamo subito parlare di campo di Higgs, e i bosoni di Higgs hanno avuto evidentemente un ruolo fondamentale nella successiva evoluzione dell’universo (metto un link alla pagina di Wikipedia Cronologia dell’Universo). Il bosone di Higgs è quella particella che ci consente di esistere. Ha svolto e svolge da miliardi di anni un ruolo fondamentale, ed è per questo che è chiamata particella di Dio. E’ questa particella a dare il senso alle altre particelle, e, come ho riportato altrove, senza il  campo di Higgs, regnerebbe l’anarchia le particelle non avrebbero massa e viaggerebbero alla velocità della luce, proprio come il fotone, particella senza massa. E quindi addio universo: le particelle continuerebbero il loro viaggio per sempre e gli atomi non potrebbero formarsi. Il che vuol dire che anche noi non saremmo qui. Un ruolo fondamentale. Eppure, del bosone di Higgs non abbiamo quasi mai sentito parlare se non recentemente quando è iniziato l’esperimento al Cern. Inoltre, a differenza di altre particelle che sono divenute delle vere e proprie Star della Fisica, vedi i neutrini, soltanto negli anni Sessanta (e quindi assai recentemente, se si considera la Storia della Fisica) si è cominciato a tracciare un profilo di queste particelle portatrici di forza in grado di spiegare molte cose. Nonostante ciò, la particella in questione non si è fatta attendere molto, quando le si è dedicato un esperimento degno della sua importanza (ovvero alle energie necessarie per poterla individuare): tempo un paio di anni ed eccola mandare segni inequivocabili attraverso i rivelatori del Cern (in questo video trovi un’animazione di quello avviene nel rivelatore quando gli eventi hanno come sottoprodotto il bosone di Higgs da 0:50 ) Come a dire: finalmente mi avete chiamata nel modo giusto, eccomi qui allora in tutto il mio elegante splendore, e non faccio storie come i neutrini che vi hanno creato tanti grattacapi quando dovevate capire se avevano massa o no.

Beh, ho viaggiato un po’ con la fantasia, e allora non mi resta che unirmi agli applausi a Peter Higgs e alla sua particella ma anche ai tutti i fisici che ci hanno lavorato. Non possiamo dire che non se li siano meritati:-)

Se ti va per approfondire leggi anche la sezione del mio sito:

Alla Ricerca di Dio

Pubblicato da RosaliaPerSempre

Sono la protagonista del libro Rosalia per Sempre e vorrei potere raccontare la straordinaria vicenda dell'imbalsamazione di Rosalia Lombardo I am the protagonist of the novel "Forever Rosalia" and I would love to have the occasion of telling the extraordinary story of Rosalia Lombardo's embalming

2 Risposte a “Higgs: una grande lezione di umiltà”

  1. … e si vede che sai di cosa scrivi, oltre a saper scrivere bene in generale! 😉 Einstein diceva che il vero genio era riuscire a far capire a sua nonna la teoria della relativita’, piu’ che la relativita’ in se’ 😉 E tu riesci benissimo a rendere l’idea di cosa sia successo negli scorsi giorni, di quale importanza abbia. Di cosa insomma si sta parlando.
    Certo, al momento “all’uomo della strada” appare tutto molto affascinante… ma di dubbia praticita’: che ce ne faremo del bosone in pratica? 😀 Ma, al di la’ che – chi sa’? – magari un domani qualcosa ne faremo, gia’ “sapere” non ha prezzo 🙂

    Un caro saluto! 🙂

    http://www.wolfghost.com

  2. Ciao Wolf,

    bentrovato! grazie per il tuo commento… prima o poi dovrò cominciarmi a interessare anche della nonna di Einstein perché ogni volta che si parla di divulgazione salta fuori:-) Magari poi si scopre che non ne voleva sapere di discorsi impegnati e che stava sempre ai fornelli!!! E’ vero quello che dici, i soldi in ballo per questi esperimenti sono tantissimi però in cambio si spinge la tecnologia oltre i limiti dell’immaginario e spesso ci sono delle ricadute assai utili, basta pensare alla medicina nucleare… cmq hai visto la notizia del giorno? (vedi mio post attuale) anche questa è una notizia strepitosa, di più direi… Buona Estate e grazie per essere passato da qui!

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